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La causa ed il caso_studio n.2

Lo spettacolo è l’esito finale dei laboratori creativi annuali svolti nell’ambito del Progetto Verziano_incontra da novembre 2015 a giugno 2016 presso diverse sedi cittadine, la Casa di Reclusione di Verziano, il Teatro Sociale e SpazioLyria.

I laboratori e le attività di creazione sono condotti da Giulia Gussago, direttore artistico del progetto, con l’intervento del danzatore Giannalberto De Filippis. Al percorso partecipano cinquantaquattro persone, liberi cittadini e detenuti delle sezioni maschile e femminile della Casa di Reclusione, tutti non professionisti, offrendo il proprio contributo al processo creativo.

 

Lo spettacolo La causa ed il caso_studio n.2 è liberamente ispirato ai Sonetti di William Shakespeare i quali rappresentano, per ogni partecipante, un prezioso spunto per riflettere e rielaborare la propria esperienza. Le intense parole di Shakespeare e quelle scritte dai performer si intrecciano e si confondono per dare vita ad un’imprevedibile rilettura dell’opera del grande maestro, oltre che suggerire temi e percorsi per la creazione del materiale coreografico.



Debutto dello spettacolo

Quando: venerdì 10 giugno 2016 ore 20.30
Dove: Teatro Sociale, vVia Felice Cavallotti 20, Brescia
Biglietteria: tel. 030 2808600
Prezzo biglietto: € 5,00 intero – € 3,00 ridotto per abbonati CTB, Compagnia Lyria, under 25 e over 65

Sono inoltre in programma due rappresentazioni presso la Casa di Reclusione Verziano Brescia, la prima martedì 7 giugno offerta alla popolazione carceraria, mentre venerdì 16 giugno la Casa apre le porte alla cittadinanza, che per l’occasione vi può accedere attraverso una semplice procedura di accreditamento obbligatorio.

Quando: giovedì 16 giugno ore 21.30 – ore 20.45 accesso del pubblico alla Casa di Reclusione
Dove: Casa di Reclusione Verziano Brescia, via Flero 157, Brescia

Ingresso gratuito, posti limitati con accreditamento obbligatorio. Per l’accreditamento compilare entro il 25 maggio l’apposito form. In caso di pioggia lo spettacolo è annullato.

Ideazione e coreografia Giulia Gussago
Direzione musicale Alessandro Siani e Giovanni Ferrazzi
Performance sonora Giacomo Brambilla
Luci Sergio Martinelli
Performer Giannalberto De Filippis e Giulia Gussago
con Margherita Andeni, Barbara Bonetta, Monica Bottali, Stefania Caldognetto, Francesco Cancarini, Raffaella De Masi, Valentina Fanelli, Silvia Francesconi, Valentina Inchingolo, Alice Luterotti, Lucia Mazzacani, Federica Morandi, Laura Omodei, Elena Otelli, Chiara Pedrini, Mariantonia Piotti, Rossana Ranzetti, Marco Rossetti, Susi Ricchini, Anna Riviera, Erica Serlini, Elena Silvestri, Aurora Sorsoli, Giovanna Vezzola, Michela Volpe, Sandra Zanelli, Arturo Zucchi
e gli ospiti della Casa di Reclusione di Verziano
Amrinder, Dario, Maria, Mercedes, Mohammad, Said, Kuljit e Zio Said
Hanno inoltre partecipato al laboratorio
Ahmed, Asia, Cristian, Dario, Eleonora, Erion, Fernanda, Fiorenza, Jawad, Jisset, Lacine, Laura, Miriam, Paola, Roberto, Silvia, Valeria, Valeria Cristina e Viviana

Fotografo di scena Daniele Gussago
Trucco e acconciature a cura di CFP Zanardelli

Si ringraziano per la preziosa collaborazione Chiara Luini, Sabrina Schivardi, Stefania Talia
Un particolare ringraziamento al Direttore della Casa di Reclusione Verziano Brescia Francesca Paola Lucrezi e a tutto il personale dell’Istituto

Nascere, il primo grande caso, in quel dato luogo, in quel dato tempo, in quelle particolari condizioni, quanto determina l’orientamento della nostra vita? E come possiamo misurare il peso degli effetti di eventi casuali, imprevedibili, che costantemente intervengono nella quotidianità?
D’altra parte sperimentiamo la capacità, tutta umana, di distinguere, operare delle scelte, causare effetti futuri, realizzare progetti.
Tra causa e caso una linea sottile, fluttuante, imprendibile, un confine che insieme li divide e li connette.
Lo spettacolo è un gioco in cui i performer si trovano di volta in volta di qua e di là da quel limite, in un continuo stato di allerta e di apertura al presente.
La struttura del lavoro consiste in dieci quadri, ognuno dei quali comprende forme fisse di movimento e di parola, ma offre a ciascun performer la possibilità di proporre delle variazioni attraverso codici e criteri condivisi e di influenzare in tal modo lo sviluppo di ogni scena.
L’ordine temporale di alternanza dei singoli quadri o la loro eventuale sovrapposizione non sono predefiniti e restano sconosciuti ai performer stessi, i quali sono chiamati a rispondere simultaneamente all’imprevisto, da cui si genera una nuova organizzazione dello spazio, del tempo e delle relazioni. Quindi nuove domande, nuove risposte possibili.
Ogni rappresentazione assume così il profilo di un evento unico, che ricalca la particolarità e l’eccezionalità di ogni istante di vita.

Dedico questo lavoro ai miei genitori e ai miei maestri
che mi hanno insegnato a navigare in acque tempestose
e a godere, a battaglia finita, della pace che sempre ne segue.
Giulia Gussago


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